Significato e interpretazione delle condizioni più rilevanti spesso riportate sull’esito della RMN. In quale caso e come può aiutare la Chiropratica

Quando si legge il referto della Rmn da soli,certe parole possono allarmare , altre non vengono capite e sicuramente mal interpretate.
I pazienti fanno delle ricerche on line ma non possono veramente capire cosa succede nel loro proprio caso.

Cos’è una RMN (Risonanza Magnetica Nucleare)

La Risonanza magnetica è una tecnologia non invasiva che produce immagini dettagliate della nostra anatomia. Non usa Raggi X.
Si possono fare più sezioni su diversi piani del corpo, frontale, longitudinale (sagittale) e perpendicolare (trasversale).

Qui vengono considerati solo esami per condizioni che riguardano l’apparato muscolo scheletrico e in particolare dei tratti cervicali e lombari che sono quelli maggiormente richiesti e non necessitano di mezzo di contrasto.

Cosa si vede:
Le ossa della colonna (vertebre),il cranio e le ossa del bacino.
I dischi intervertebrali
Il midollo spinale (corda neurale)
Altri tessuti come la muscolatura, i vasi sanguigni, i legamenti.
Difetti congeniti come la spina bifida , la malattia di Klippel-Feil, altre deformità e dysplasia. Tumori maligni e benigni.
Infezioni come osteomieliti.

Perché si ricorre alla RMN

L’esame è prescritto quando si sospetta di lesioni alle ossa: Fratture, Tumori, Infezioni , Spondiloartrosi e osteoporosi.
Lesioni e patologie del midollo spinale: compressione, fratture e lacerazioni da traumi (incidenti con fratture vertebrale specialmente nel tratto cervicale), infezioni.
Lesioni e degenerazione del disco intervertebrale.
Sindrome della cauda equina e altri severi deficit neurali.

Comuni condizioni riportate nell’esito della RMN

Rettilineizzazione

Perdita della normale lordosi con rettilineizzazione dei tratti cervicali e /o lombare: questo avviene soprattutto subito dopo un trauma tipo colpo di frusta o colpo della strega o può essere cronico per posture sbagliate.
La rettilineizzazione della curva lordotica cervicale e lombare è spesso accompagnata da dolori e rigidità nei movimenti, nel tempo provoca degenerazione al livello articolare e compressione sui dischi e nervi.

Iperlordosi Lombare

Abbastanza frequente, di solito congenita e/o associata a spondylolisthesis (scivolamento di una o più vertebre sopra gli altri. Associata a dolori di schiena, blocchi e irritazione dei nervi spinali per compressione discale e pseudo ernie.
Il ripristino della normale lordosi del tratto cervicale avviene con apposite manipolazioni e specifici esercizi di mobilità.

Scoliosi e Cifosi

Scoliosi: quando la colonna presenta una curva e non più un allineamento verticale delle ossa.
Cifosi: nella parte dorsale, quando le ossa formano una convessità eccessiva fino a presentare il “dorso curvo” e/o gobba.
Le scoliosi e le cifosi quando sono congenite o si presentano assieme a certe patologie non sono facilmente contrastate.
Tuttavia, In Chiropratica, si farà comunque un ‘esame di tutta la postura del paziente che comprende l’appoggio podalico (piedi) fino alla posizione del cranio.
E comunque importante riportare il bacino in equilibrio e mirare a ripristinare la mobilità articolare ove è possibile per alleviare i sintomi di dolori e/o rigidità. Le scoliosi idiopatiche se prese a tempo (età< 12 anni) rispondono meglio ai trattamenti.

Stenosi del canale vertebrale

Un restringimento dello spazio formato dalle vertebre dove passa il midollo (corda neurale). Le forme moderate sono comunque accompagnate di sintomi di parestesie (sensazioni anomale nelle braccia o gambe) come addormentamento, formicolio, a volte fitte o scosse elettriche. Più frequente al livello lombare.
Le forme severe sono accompagnate anche da marcata riduzione della mobilità di braccia/gambe.

Figura A diametro nella norma. Figura B: stenosi indicate dalle frecce piccole.

Le cause molto comuni sono protrusione e ernie discali, scivolamento delle vertebre sia anteriore o posteriore, osteofitosi delle vertebre e delle faccette articolare, ispessimento del legamento giallo. E associato a patologie come infezioni e tumori.

Spondilolistesi

Uno scivolamento di una vertebra sopra l’altra verso la parte anteriore o posteriore che causa irritazione del nervo e dolore. Sono classificate in gradi a secondo dello spostamento sulla vertebra di sotto.
E più frequente nel tratto lombare. Le cause sono la degenerazione articolare e del disco, le fratture o difetti delle pars interarticularis (che supportano le faccette articolare) soprattutto nei traumi in età giovane, le malformazioni congenite delle vertebre, le patologie come tumori e infezioni.

Spondilolistesi di L5 su S1 di grado >1

Discopatia, Disidratazione, Protrusioni e ernie del disco intervertebrale

La discopatia è la degenerazione dei tessuti del disco, dovuta all’invecchiamento ma anche provocata da traumi o patologie.

La disidratazione è una perdita d’acqua dei tessuti del disco, fenomeno frequente che accompagna la discopatia. Il disco diminuisce maggiormente di altezza e volume, perdendo le sue funzioni.

Le protrusioni ed ernie si verificano quando il disco non è più in sede, esistono sia nel tratto lombare sia cervicale, meno frequente nella zona dorsale.
La protrusione è una fuoriuscita della struttura esterna del disco, provoca dei sintomi più lieve dell’ernia che invece è una “rottura” dell’anello esterno con uscita del nucleo interno(nucleo polposo) ed è responsabile di maggiore compressione sul nervo uscente, provoca sintomi molto più fastidiosi come formicolio, intorpidimento, fitte di dolori e scosse elettriche, indebolimento dell’arto interessato del percorso neurale.

Il nervo è un tessuto estremamente sensibile. Non può assolutamente funzionare se soggetto a compressione, schiacciamento o lacerazione e di conseguenza le nostre funzioni al livello di movimento e della sensibilità avvertita ne sono alterate. Possono essere esagerati o fortemente diminuiti.
Le ernie discale che provocano i sintomi più dolorosi e impediscono la funzione del nervo sono le ernie estruse dove il materiale all’interno del disco è completamente uscito provocando maggiore compressione sulla radice, sul sacco durale e sul midollo spinale. Il referto che riporta tale condizione deve indurre il paziente a consultare al più presto perché in effetti, se la condizione permane per troppo tempo, esiste il pericolo di perdita funzionale dell’arto corrispondente, al livello della mobilità e della sensibilità.
In Chiropratica, i trattamenti dell’ernia estrusa danno risultati ben maggiori che con le solite terapie conservative prescritte in attesa di vedere se il paziente deve o no sottoporsi all’intervento.

Ernia discale L4-L5
Protrusione L4-L5

La Chiropratica è una delle professione le più indicate per la guarigione.
Nel mio studio sono disponibili trattamenti di decompressione del nervo e del disco senza ricorrere alla chirurgia e quindi non invasivi.
La percentuale di ripresa è molto alta e le persone possono tornare ad una vita normale nel giro di poche settimane.
È necessario ricorrere al trattamento prima che i sintomi diventino tali da richiedere un’intervento chirurgico come per esempio nel caso della sindrome della cauda equina, spesso dovuto ad ernie espulse nel tratto L4-L5/L5-S1 con marcata degenerazione dei tessuti neurali, provocando insensibilità delle natiche, problemi urinari e difficoltà a camminare.
La disidratazione discale è spesso associata ad una degenerazione dovuta alla compressione cronica subita dal disco, il quale inizia a non trattenere più l’acqua nei suoi tessuti provocando un ulteriore indebolimento della sua struttura e delle sue funzioni. La degenerazione del disco vertebrale può essere accompagnata dalla formazione di un gas al suo interno (macchia scura sulla RMN).

Impronta dell’ernia sul sacco durale

Significa che quando il disco esce di sede, nella parte posteriore incontra il sacco durale (involucro che protegge il midollo spinale) e lo comprime. Sulla RMN si vede il restringimento come nel caso della stenosi.

Ernia discale che impegna il forame di coniugazione

Il forame di coniugazione è lo spazio da dove esce la radice neurale corrispondente al livello vertebrale.

Ernia estrusa lombare al livello di L4-L5. Oltre che al sacco durale, la freccia mostra che il midollo spinale (corda bianca) è particolarmente infranta dall’uscita dei tessuti del disco. i sintomi possono variare dall insensibilità in varie zone sotto al ginocchio, fitte, scosse elettriche nella coscia, alla caviglia, e cedimento dell’arto nell’appoggiare il piede a terra.

Spondiloartrosi, osteofitosi

Sono condizioni purtroppo frequenti, legate alla degenerazione della colonna negli anni, possono invece presentarsi in età più giovane se sono conseguenti a traumi.
La spondiloartrosi o spondilosi è una lenta degenerazione del disco intervertebrale, della vertebra e delle sue articolazioni provocando un avvicinamento delle ossa e stimolando la crescita di osteofiti o “becchi” ai bordi esterni delle vertebre.
Nel tratto cervicale, l’artrosi prende il nome di uncoartrosi.
Sono condizioni croniche di lombalgia o cervicalgia soprattutto nei movimenti che nel tempo diventano sempre più ridotti, tutto il corpo diventa progressivamente rigido, legato.
Il trattamento di queste condizioni in Chiropratica consiste in mobilizzazioni vertebrali dov’è le articolazioni permettono maggiore movimento.
È fondamentale cercare di ripristinare l’allungamento della colonna e quindi diminuire le compressioni delle vertebre, dischi e nervi.
In più sono molto utili esercizi specifici per la propria condizione. Nella mia pratica, utilizzo un’ampia varietà di esercizi per il ripristino dei movimenti quotidiani.
Bisogna ricordarsi che i nervi spinali (o vertebrali) sono compromessi anche nelle condizioni di artrosi quindi l’immobilità è doppiamente amplificata sia per rigidità articolare sia per impedimento della funzione neurale responsabile del movimento.

Osteofiti “becchi”, parte anteriore delle vertebre C5-C6 in RMN Cervicale

In conclusione: i termini sopra riportati sono comunemente ritrovati nei referti delle RMN della colonna vertebrale.
A volte i sintomi non riflettono quanto descritto sull’esame, possono essere avvertiti maggiormente o anche di meno per ogni condizione.
Indipendentemente dalla durata o dell’intensità dei sintomi consiglio di farsi visitare quando l’esame riporta le seguenti condizioni:

  • Stenosi del canale neurale in più punti del tratto vertebrale.
  • Ernia discale che impronta il sacco durale, impegno totale del forame di coniugazione Ernia estrusa
  • Disidratazione di più dischi sul tratto cervicale/lombare
  • Spondilosi estesa